Andrea Cochetti   -    Subaco productions 
tel.: 39.335.395629  - 39.346.6277351
26, via Valdagno, 00191 - Rome - Italy (map)
http://www.tuttocitta.it/tcolnew/index_tcol.html#sez=1015&com=Roma%20(RM)&ind=Via%20Valdagno&nc=&qs=&vcc=&dts=&dte=&tms=&tme=&hm=&sdv=Roma&scl=70464&std=C&scm=Roma&ssg=RM&srg=Lazio&z=2.4&x=12.45474&y=41.929035&cv=0&pv=0&noc=19&ft=0&mmve=0&be=0&lx=12.471875&ly=41.94868home.htmlshapeimage_2_link_0

12) L’Isola dei Maghi  

(Sicilia)

Un viaggio nel passato nella pittoresca cornice di un’isola della Sicilia: i suoi abitanti ricordano magie e visioni tramandate attraverso le generazioni: donne che, di notte, volano a Palermo per divertirsi, animali sospesi in aria, paesaggi sul mare che cambiano; vi è un uomo che discende dalla stirpe dei tagliatori di trombe marine, e conosce la suggestiva formula magica che permette di contrastare la forza del vento; vi è una donna che ricorda le notti inquiete della sua adolescenza, nelle sere in cui il padre evocava quei fatti fantastici. Di questi racconti che sfumano fra storia e leggenda, fra presente e passato, uno scrittore ha trovato oggi una sorprendente spiegazione: il pane dell’isola fu contaminato dalla segale cornuta.
 

9) La Pesca con le Palme  

(Tunisia)

In una piccola isola del Nordafrica, l'uomo è proprietario del mare, secondo un ingegnoso sistema d'affitto iniziato secoli orsono. Ogni anno, all'inizio della stagione, dei tratti di mare vengono attribuiti in concessione ai pescatori. Gli uomini divengono così proprietari di una porzione di mare che sono liberi di sfruttare a loro piacimento, installando una postazione fissa di pesca del tutto particolare. Barriere formate da decine di migliaia di rami di palma, impiantati pazientemente ad uno ad uno nel fondale marino, servono a dirigere i pesci verso il luogo dove saranno intrappolati. Un immenso bassofondo sabbioso rende possibile questa forma di pesca, scandita da secoli, così come tutta la vita dell'isola, dal ritmo del sole e delle maree.
 

11) La Pesca con le Anfore  

(Tunisia)

In una piccola isola del Mediterraneo africano si pratica ancora oggi una pesca di tradizione millenaria, la cattura dei polpi con file di centinaia di anfore. In una  insenatura dell’isola, sono ritornate alla luce le uniche strutture al mondo in perfetto stato di conservazione per la fabbricazione del garum, alimento a base di pesce che costituiva una delle basi degli antichi traffici marittimi. Sembra che la natura voglia aiutare gli archeologi nel riportare alla luce una vera città sommersa: due volte all'anno, durante gli equinozi di autunno e di primavera, guardando verso il mare, è possibile veder risorgere dal nulla strutture e cose dimenticate per millenni. Pur essendo soltanto all'inizio, i lavori hanno messo in luce una cripta, affreschi e  mosaici romani, un elaborato complesso  di cisterne, anfore e numerose ceramiche provenienti da tutto il bacino del Mediterraneo, e sono stati scoperti i resti di una strada sommersa., lastricata di marmo.
 

10) La Lotta contro il Deserto

(Nordafrica)

L'avanzata del deserto trasforma la fisionomia del paesaggio ed impegna gli uomini: mostriamo il primo documento filmato di un villaggio sepolto dalla sabbia, costruito ai limiti delle possibilità di sopravvivenza. Le nuove abitazioni sono state costruite a grande distanza le une dalle altre per permettere il "passaggio" del vento. Il perimetro del paese è segnato da barriere costruite con decine di migliaia di rami di palma. Quando era un uomo del deserto, Tarek poteva cambiare luogo a suo piacimento, "caricando tutto il suo bazar sul dromedario", e seguendo la direzione degli astri nei grandi spazi del deserto. Pur non essendo mai andato a scuola, questo anziano berbero ora sa leggere: ha imparato dai suoi bambini.
 

8) Un Mondo a Parte

(Israele)

Il kibbutz non è una semplice fattoria. Una industria di giunti plastici, piantagioni di banane, di papaye e di cactus, l’allevamento di animali, i laboratori e le vasche per la piscicoltura, con una raffinata produzione di pesci ornamentali, impegnano il lavoro di 500 persone. Il massimo dirigente ed il più giovane degli operai ricevono
la stessa modesta somma mensile. La comunità provvede a tutti i bisogni dei suoi membri, concede un’automobile a chi ne faccia richiesta, così come assolve l’onere di provvedere al mantenimento dei ragazzi che frequentano l’università fuori del kibbutz.
 

13) Gli Ultimi Eoliani

(Sette isole, cento storie)

Silenziosamente, nella splendida cornice di un arcipelago che sembra creato da un incanto, rischiano di scomparire i ricordi, le tradizioni, i mestieri, le leggende che hanno accompagnato il cammino degli uomini che, dimorando insieme agli dèi del vento e del fuoco,
hanno abitato queste isole. Gli ultimi testimoni delle storie e tradizioni millenarie sono i figli di mercanti di mare, coltivatori di malvasìa, raccoglitori di capperi,  pescatori,  contadini, poeti e artigiani. Possiamo riconoscerli, perché ancora oggi questi uomini, ogni giorno, rivolgono innumerevoli volte i loro occhi verso il cielo e verso il mare, respirando profondamente: come per impadronirsi di un pò del tiepido vento che corre fra le case e le colline di Lipari, spesso imbiancato dalla pomice. La nostra guida visita le più antiche famiglie isolane per scoprire quanti segreti, quanti preziosi tesori si nascondano fra i ricordi, quante storie siano state tramandate sin dalle più antiche generazioni. E che personaggi: donne che, di notte volano a Palermo, uomini-animali, tagliatori di trombe marine! C’è una donna che ha raccolto in un prezioso diario i mille racconti e ricordi, che sua madre, che li aveva a sua volta appresi dalla nonna, le aveva raccontato quando era bambina. C’è un uomo che conosce il misterioso segreto per trarre il meglio dalla spremitura del mosto, avendolo appreso da suo nonno in un tempo in cui, nelle isole, i fratelli si contendevano i terreni e le case siti più in alto, sulle montagne, dove potevano esercitare l’agricoltura, piuttosto che quelli vicini al mare, di minor valore per loro. C’è un uomo che, all’alba di ogni giorno, ritira ancora la rete con un piccolo gozzo a remi, accompagnato da un fedele gabbiano. È Giovanni Re. Sulla mulattiera di Alicudi, allìapice di centinaia di gradini, vive ancora un eremita, Gaetano: sembra che sia stato messo lì da un dio, per custodire il segreto del “Tampone delle Femmine”. il piccolo fazzoletto di terra verde che si nasconde dietro la vetta del vulcano, che in un tempo non lontano proteggeva le donne e i bambini durante le incursioni dei pirati saraceni. Fuori dal clamore dell’estate riaffiorano ancora la solitudine, l’immenso isolamento di questi luoghi. Gli antichi ritmi della vita. Allora, le isole non ci sembrano molto diverse da come dovettero apparire ai viaggiatori ottocenteschi, come De Maupassant o Dumas. I loro diari ci dipingono il bagliore di montagne di pomice splendenti come ghiacciai, la forza primordiale del cratere di Vulcano, ma anche una Canneto poverissima, una Panarea solitaria e selvaggia,  una Alicudi addirittura abbandonata. Del resto non era questa l’Osteade cantata dagli antichi, l’”isola delle ossa”, in memoria dei quattromila soldati cartaginesi abbandonati sulla sua riva, condannati a morire di fame, i loro corpi destinati a finir divorati dagli uccelli marini? Sulla sommità di  Basiluzzo, ormai inaccessibile dal mare e sconosciuta ai più, c’è ancora la terrazza di una villa romana, pavimentata a mosaico,che permetteva al suo proprietario, un “miliardario” dell’epoca, di godere una splendida vista delle eruzioni di Stromboli. Sott’acqua, il respiro del dio è ancora palpabile fra le innumerevoli colonne di bolle ed emissioni di acqua calda che risalgono dal fondo. L’inquietudine delle forze vulcaniche ha anche fatto affondare le mura di un piccolo porto costruito dai romani, che però, a chi sa guardare, si rivela in tutta la sua ingegnosità. Fra i coni gemelli dei vulcani di
Salina, uno degli “ultimi eoliani” – Nino - si reca ancora, ogni giorno, per scrutare con attenzione il terreno, smuovendo ogni più piccolo ciottolo, o cespuglio di cappero, alla ricerca di piccolissimi reperti perduti fra questi monti in un tempo molto lontano: sono schegge di ossidiana, utensili  e punte di freccia. A Filicudi, sulla sommità di Capo Graziano, un altro “vecchio”, Vittorio, si muove con incredibile agilità fra i rovi e i gradoni di pietra, osservando scrupolosamente ogni centimetro di pietra. Alla fine della mattina, ritorna nel suo cubo di pietra a Pecorini con il suo bottino: qualche pianta di asparago selvatico. Incontriamo Benito Merlino,  uno dei più illustri figli delle isole, un cantautore che ha composto fra gli altri anche “Le sette sorelle”, l’inno delle Eolie; trasferitosi a Parigi, è diventato anche all’estero apprezzato chansonnier e scrittore. Ogni volta è come se la nostra guida, Puccio Corona, ritrovasse un vecchio amico. Ogni incontro è occasione di meraviglia e di scoperta. L’arte di questo cantore delle isole risveglia in noi una profonda emozione: la sua poesia si accompagna alla semplice chitarra, nell’eco naturale offerto da una grotta o dalla parete di uno scoglio lavico. Nulla potrebbe meglio esprimere la nostra ammirazione per il fascino struggente di questo mondo e di questa cultura, la vicinanza di questa gente “antica” ai valori più profondi e immutabili dell’anima.
 

Nuovi progetti  

1 - natural history 

2 - science            

3 - archeologia 

4 - esplorazione

5 - human interest  <<

planet wonders in high definition

these high end documentaries planned for the next season will be realized in digital 16:9 and HD shooting

 

Nuovi progetti  

1 - natural history 

2 - science            

3 - archeologia 

4 - esplorazione

5 - human interest  <<

planet wonders in high definition

these high end documentaries planned for the next season will be realized in digital 16:9 and HD shooting

 

 1) I RECORD DI DUBAI

Hydropolis, il Giant Aquarium e le 300 World Islands (52’)

(Dubai)

In pochi anni, nel waterfront di Dubai, è stato costruito il più grande e sorprendente complesso residenziale di tutti i tempi.  Questo è un vero e proprio mondo artificiale, dotato anche di un suo particolare ecosistema, popolato da creature marine di tutte le specie e di tutte le dimensioni, che è stato anche oggetto di critiche da parte degli ambientalisti: e tuttavia i visitatori hanno qui l’occasione di osservare da vicino spettacolari creature marine. I lavori non sono ancora terminati: si calcola che nella zona vi sia il 20% delle gru per l'edilizia di tutto il mondo. Si trova qui la più grande isola artificiale del mondo, Palm Island,   insieme alle 300 World Islands, che sono disposte in modo da ricordare, viste dall'alto, la forma dei continenti; ognuna di esse è costata decine di milioni di dollari. L'enorme complesso può ospitare 500.000 persone, e si dice che sia visibile dalla Luna. Il Burj al-Arab, hotel a 7 stelle,  non è solo il più lussuoso albergo del mondo, ma quando la sua costruzione sarà terminata, con i suoi 1.200 metri, sarà anche il più alto edificio del pianeta; e che dire di Hydropolis, vera e propria città-albergo interamente sottomarina, costruita in Germania e poi assemblata a Dubai? Il centro di divertimenti DubaiLand ridicolizzerà il Walt Disney resort di Orlando, nel quale lavorano 58.000 persone:  Dubailand sarà più grande di oltre il doppio! E grazie a modernissime infrastrutture, a Dubai si potrà anche sciare, o volare nello spazio con il primo Spazio-porto del pianeta!

6) Il Paese dei Libri

(Spagna)

Nella Biblioteca Nazionale di Madrid, non
sono solo conservati preziosi manoscritti di Borges e Cervantes, disegni originali di Rembrandt, Rubens e Tiepolo: è stato allestito qui il primo museo del libro interattivo. L'amore per i libri coinvolge profondamente i madrileni, che nella loro città frequentano librerie, antichi mercati del libro, e le particolari "librerie-cafè". Un bibliofilo e uno scrittore che ha realizzato un libro interattivo si confrontano sul tema dell’ipertesto.
 
7) Il Villaggio Sotto la Sabbia 
(Tunisia)
Quando era un uomo del deserto, Tarek poteva spostarsi a suo piacimento, "caricando tutto il suo bazar sul dromedario", e seguendo la direzione degli astri nei grandi spazi del deserto. Non ha mai frequentato una scuola, eppure sa leggere: ha imparato dai suoi bambini. L'avanzata del deserto trasforma la fisionomia del paesaggio ed impegna gli uomini: entriamo per primi in un villaggio sepolto nella sabbia, costruito ai limiti delle possibilità di sopravvivenza. Le prime case costruite grazie a un finanziamento governativo che aveva lo scopo di stanzializzare un gruppo di famiglie di nomadi berberi sono state sommerse dalle tempeste di sabbia. Le nuove abitazioni sono state costruite a grande distanza le une dalle altre per permettere il "passaggio" del vento. Il perimetro del paese è segnato da barriere costruite con decine di migliaia di rami di palma.progetti_ital_5_human_interest_files/duna.jpgprogetti_ital_5_human_interest_files/desertificazione.jpgprogetti_ital_5_human_interest_files/duna_1.jpg

3) I Ragazzi della Neretva

(Balcani)

Un gruppo di giovani fa cerchio intorno
ad una chitarra: dietro di loro, Mostar rinasce. I ricordi di una guerra finita - la linea di confine fra le due parti della città, il cinema ancora distrutto, le campane di un convento abbattuto - sono accanto a bambini che giocano, la parole di speranza, a uomini e donne intenti a ricostruire le loro case. Rivediamo le immagini dei reportages che avevamo realizzato per l’UNICEF, a Mostar, Knin e Oraje, prima e dopo la guerra nella ex-Jugoslavia; sullo sfondo delle canzoni suonate sulla riva della Neretva, avevamo incontrato i protagonisti di un periodo di grande sofferenza, insieme a esponenti del contingente di pace e delle organizzazioni internazionali.
 

4) Viaggio nei Balcani

(Penisola Balcanica)

Macedonia, Kossovo, Montenegro: il diario del nostro viaggio nei Balcani:

Macedonia, Skopje (albanesi, macedoni, kossovari, rom; i VIP; la Tv macedone; vota nella capitale)

Kosovo: da Pristina a Pes (il contingente italiano, l'enclave  serba)

Montenegro: Le Bocche di Cattaro (dove il tempo si è fermato)

2) Viaggio in Libia (1996\1998\2009)

(Libia, Niger, Nigeria)

- Lybian  TV

Siamo negli studi della televisione di stato libica, durante la messa in onda del telegiornale. Il direttore dell’Informazione e degli Affari Politici, il più alto esponente nel settore dell’informazione, invita - con parole appassionate - a riconsiderare l’immagine della Libia, come un paese amico di millenaria cultura mediterranea. Incontriamo il giornalista che ha realizzato la prima trasmissione turistica della televisione libica, un programma molto particolare, essendo dedicato a spiegare agli stessi abitanti del paese le potenzialità di un settore in enorme sviluppo negli ultimi mesi; l’imprenditore che ha finanziato la trasmissione viene indicato come il prossimo probabile ministro del turismo. Due giovani giornalisti ci raccontano l’evoluzione della società ed i cambiamenti di ordine politico e sociale.

- Gheddafi: Il Grande Fiume, l'America e i maccheroni

Incontriamo il leader libico nella sua casa-bunker. La “guida della rivoluzione” nega di aver impiantato una fabbrica di armi chimiche, affermando che le fotografie americane (è il 17 aprile 1996)  si riferiscono ad installazioni relative al Great Man
Made River, e si difende dalle accuse di terrorismo che hanno portato il paese all'embargo. Gheddafi ci regala un'originale conversazione: “Anche la nostra gastronomia, il nostro costume, sono molto simili: gli arabi hanno introdotto i maccheroni in Italia e poi sono stati a loro restituiti. I maccheroni qui in Libia sono un pasto popolare, ma in verità i maccheroni sono un'invenzione araba che è arrivata in Italia migliaia di anni fa, portata dagli arabi.”

- Fuad Kabasi

Incontriamo un uomo di cultura, uno scrittore; che è stato il primo ministro del petrolio della Libia, e in seguito è stato nominato primo ambasciatore della Libia presso la Santa Sede. Fuad Kabasi, primo arabo ad essere nominato Accademico del Mediterraneo, ha tradotto la Divina Commedia in arabo ed il Corano in italiano, per dimostrare la possibile conciliabilità dell’opera somma del poeta più importante della cultura cristiana con il libro del profeta, e, più in generale, con la cultura islamica. Secondo Kabasi, il dialogo, la pace, sono possibili sulla base della conoscenza e della memoria delle radici comuni. Lo accompagniamo nella moschea di Tripoli: siamo in un paese islamico permeato di grande spiritualità, contrario agli integralismi.

- Il Matrimonio Tradizionale della Libia

In una casa della periferia di Tripoli riecheggiano antichi canti mediterranei. Ci viene spiegato come mai sia assente dalla cerimonia un personaggio di importanza non secondaria: la sposa... All’università, due ragazze ventenni ci parlano di amore e rapporti sociali. Rema dice che "il matrimonio può essere il risultato di una conoscenza precedente oppure può essere combinato dalle famiglie: è normale, non c’è niente di strano, molti di questi matrimoni sono riusciti, anche se non c’è stata una storia d’amore..."

- Lezione di inglese

Alle otto di mattina, una piccola orchestra di bambini intona l’inno nazionale. A Tripoli, la giornata di scuola comincia con l’alzabandiera e gli esercizi ginnici ripetuti davanti al ritratto del leader. Si presenta una particolare occasione per sospendere le lezioni: assistiamo ad una chiassosa sfilata davanti alla sede della missione delle Nazioni Unite, in ricordo del bombardamento americano, che fu causa di molte vittime nella popolazione civile.  Ma al ritorno in classie, si studia l'inglese, e un'insegnante di disegno ci mostra con orgoglio l'opera vincitrice del primo premio al concorso mondiale indetto dall'UNESCO, che si è svolto a New York...

- Figli del Mediterraneo, Popolo del Deserto

I tetti delle case di Tripoli sono una foresta di parabole tv, l’aereoporto di Tripoli è chiuso (1996): i libici conoscono l’opinione che il mondo ha di loro. I giovani studenti e gli artisti di Tripoli, ricordando i valori di un popolo che raccoglie l’eredità mediterranea e nello stesso tempo la cultura dei popoli del deserto, chiedono di non essere lasciati soli. 

- Sun News e Jamahiria

Visitamo la sede dei più importanti quotidiani libici: il direttore generale della stampa e due giovani giornalisti ci raccontano l’evoluzione della società ed i cambiamenti di ordine politico e sociale (in particolare, l’articolazione dei comitati popolari).

I giovani studenti e gli artisti di Tripoli chiedono la solidarietà dei popoli mediterranei, in particolare dell'Italia. Incontriamo Mohammed Hassan, il musicista preferito del colonnello, durante le prove, e poi il concerto che si svolge nella casa-bunker di Gheddafi, e viene trasmesso in diretta da molte televisioni arabe.

- 1998: Gheddafi nel cuore dell'Africa

Accompagniamo il colonnello in un viaggio nel cuore dell’Africa: in costanza dell’embargo aereo, Gheddafi si sposta fra Egitto, Niger e Nigeria per presenziare a grandi raduni popolari. Il leader libico, parlando ad una immensa folla nel cuore dell’Africa, sa di essere ascoltato anche da un gruppo di giornalisti europei e americani. Al di là dei toni accesi, propone una Libia moderata e aperta al dialogo fra le diverse religioni; censura i fondamentalismi, dichiarandoli estranei all’Islam, e vi scorge un ulteriore pericolo: che siano una ragione
perché si accresca l’isolamento fra i mondi.

Gheddafi, leader di un paese mediterraneo e insieme africano, vuole forse suggerirsi come mediatore necessario nel dialogo che l’Europa, un giorno, dovrà assolutamente ricercare con il centro dell’Africa.

- 2009:  il nuovo Gheddafi

Oggi la Libia collabora con l’America nella lotta contro il terrorismo.

Ospiti del colonnello Gheddafi, ne scopriamo una veste conosciuta da pochi: le sue qualità di poeta. Il leader sembra aver delegato ai suoi figli il compito di rappresentare la nuova immagine della Libia:

 

5) Viaggio in Israele

(Israele, Palestina)

Casa Israele - Il porticciolo turco di Yafo, a breve distanza da Tel Aviv, si affaccia sul Mediterraneo; solo 100 km ad est, ci si presenta uno scenario completamente diverso: le bizzarre concrezioni saline che emergono dalla superficie del Mar Morto, che con i suoi 400 metri sotto il livello del mare è il luogo più vicino al centro della terra. Nella piccola fascia di terra compresa fra queste realtà geografiche così diverse sta lo stato d’Israele, con le sue contraddizioni ed i suoi innumerevoli motivi d’interesse. E' l’ultimo venerdì del Ramadan: 140.000 musulmani si recano in preghiera nella parte antica della città santa; fra loro anche nomadi e beduini giunti da terre lontane. A Ramallah incontriamo Amalia Crischi, che dirige l’organizzazione per la difesa della condizione delle donne palestinesi. Nella sede della Palestinian Working Women Society è in corso una appassionata riunione: in vista
dell’8 marzo, festa della donna, si vorrebbe organizzare uno spettacolo con la partecipazione di cantanti donne, ed una gita - anche questa di sole donne...

Pianeta Kibbutz - Il kibbutz non è una semplice fattoria. Una industria di giunti plastici, piantagioni di banane, di papaye e di cactus, l’allevamento di animali e le vasche per la piscicoltura, con una raffinata produzione di pesci ornamentali, impegnano il lavoro di 500 persone: la comunità provvede a tutti i bisogni dei suoi membri: concede un’automobile a chi ne faccia richiesta, oppure provvede al mantenimento dei ragazzi che frequentano l’università. Una comunità come questa rappresenta una forma di attuazione concreta degli ideali del socialismo, ed offre numerosi spunti di riflessione.

Io, il mio nemico - Un ufficiale israeliano ha vissuto un lungo periodo insieme ai palestinesi, i
suoi "nemici", ed è stato testimone della strage nella moschea di Hevron. Questo ex-istruttore dei reparti speciali ha vissuto un’esperienza straordinaria per un israeliano: “per sei mesi ho finto di essere palestinese, e su questo ho scritto un libro. Tutti pensavano che lo fossi davvero, perché parlo molto bene l'arabo. Un giorno qualcuno sospettò di me: per mettermi alla prova mi chiese di leggere il primo capitolo del Corano...”

L'Anatema dei Rabbini - Gli ebrei ortodossi sono riconoscibili per il cappello nero, il capo rasato, le lunghissime basette e la barba. La loro rappresentanza politica, per quanto esigua, è sempre stata determinante per la formazione delle coalizioni dei vari governi. Ci imbattiamo in un evento eccezionale: una singolare manifestazione di protesta contro la costruzione di una caserma sopra un cimitero.